
I nostri gatti sono molto curiosi e spesso sono attirati dalle piante e dai fiori perché alcune piante innocue li aiutano a pulire il pancino.
Ma in realtà diverse erbe e piante risultano velenose e/o nocive per i gatti e alcune di queste sono comunemente presenti nei nostri balconi e giardini. Certi vegetali possono causare solo un piccolo disagio al nostro amico a quattro zampe, mentre altre possono risultare addirittura letali.
I gatti metabolizzano molte cose in modo diverso rispetto agli umani e ai cani: ciò significa che i loro corpi possono assorbire alcune sostanze con una modalità che può risultare lesiva per loro.
Per ridurre la probabilità che il nostro micio le ingerisca, ne venga in contatto e corra il rischio d'intossicarsi, è importante sapere quali piante sono potenzialmente dannose e in che misura, in modo da tenerle fuori dalla sua portata.
La natura li ha dotati di un indubbio "sesto senso" per scegliere ciò che fa loro bene oppure no, ma a volte potrebbero non avere l'istinto di evitare le piante dannose: quindi meglio prevenire!
QUALI SONO LE PIANTE VELENOSE PER I GATTI?
Aconito: L'intera pianta è molto velenosa, ma sono soprattutto le foglie ad essere tossiche. Lo si trova facilmente in Italia nelle zone alpine ed è molto importante individuarlo e riconoscerlo.
Agrifoglio: Le bacche dell'agrifoglio sono tossiche e possono causare problemi digestivi, generale debilitazione del gatto.
Amaryllis: è una pianta molto tossica per i gatti a causa della presenza della lycorine chimica. Secondo l'American Society for the Prevention of Cruelty to Animals, le possibili reazioni includono vomito, diarrea e tremori.
Azalee: tutte le piante di questa famiglia sono moderatamente tossiche per i gatti, comprese tutte le parti delle piante. Qualora ingerissero parte della pianta è probabile occorrano problemi cardiaci fatali. I primi segni clinici dell'ingestione dell'azalea includono vomito, diarrea, debolezza e insufficienza cardiaca.
Belladonna: Le sue bacche scure sono velenose: l'ingestione può provocare una diminuzione della sensibilità, vomito, e nei casi più gravi convulsioni e morte.
Calicanto Florido: il Calycanthus Floridus ha fogliame tossico, che contiene sostanze simili alla stricnina, e deve essere tenuto lontano da qualsiasi piccolo animale. Pianta facilmente confusa con il Chimonantus (calicanto d’inverno), pianta che fiorisce d'inverno con fiori gialli profumatissimi, non velenosa.
Ciclamini: possono causare vomito, diarrea, disidratazione, ipotermia e difficoltà respiratorie.
Colchico o croco autunnale (falso zafferano): Il piccolo bulbo ed il fiore, se ingeriti, sono velenosi. Si trovano facilmente nei prati in autunno.
Crisantemi e Margherite: Esistono diverse specie di crisantemi, comprese le comuni margherite, le cui foglie e steli sono velenosi. Se ingeriscono parti della pianta, possono vomitare, sbavare o avere la diarrea; inoltre, i felini domestici possono manifestare letargia, mancanza di appetito o irritazione della cute.
Cycas Revoluta (soprattutto i semi): è velenosa in tutte le sue parti. Bisogna fare attenzione soprattutto alle piante di sesso femminile, che sviluppano un fiore color ocra a forma di globo che produce semi grandi come mandorle con il guscio, rossi all'esterno e velenosissimi. È proprio nei semi che si trova la maggior concentrazione di veleno
Datura: la pianta è tossica per animali e uomini, qualora ne vengano ingerite le foglie oppure i semi. Può dare disturbi della vista, disorientamento, nausea, crisi di panico, allucinazioni e convulsioni.
Dieffenbachia: L'intera pianta contiene sostanze molto velenose per i gatti. Provoca loro forte dolore ed infiammazione del cavo orale, edema orale seguito da asfissia, vomito, ipersalivazione, diarrea, tremori, nefrite acuta, sino a poter provocare la morte.
Digitale: contiene glucosidi cardioattivi e negli animali causa aritmie. Può essere molto pericolosa. I fiori possono anche essere bianchi, oppure di ogni sfumatura di rosa, salmone, fucsia, lilla e viola
Edera inglese (Hedera helix), Pothos (edera del diavolo): Molte specie di edera, tra cui l'edera inglese e il pothos, sono considerate moderatamente tossiche per i gatti. Queste piante possono causare sintomi gastrointestinali e bruciore o irritazione in bocca, insieme a difficoltà respiratorie, coma o addirittura morte, se viene ingerita una quantità sufficiente di foglie. Le bacche non sono così velenose per i gatti, ma non sono nemmeno sicure.
Edera del Canada: non ha nulla a che vedere con l'Edera comune. Contiene ramnosio, un potente irritante pericoloso per animali ed umani perché può causare una grave reazione allergica, anche solo con il contatto
Ficus e Filodendro: il ficus, in tutte le sue varietà (es. Ficus benjamina, Ficus elastica), è tossico per i gatti. Il lattice della pianta, rilasciato quando le foglie vengono spezzate, può causare irritazioni alle mucose, vomito e diarrea. Anche il filodendro è considerato tossico per i gatti. L'ingestione delle foglie può causare irritazioni alla bocca, alla lingua e all'esofago
Gelsemium: è tossica l'intera pianta, in quanto contiene un alcaloide, la gelsemidina, tipico di questa specie, molto tossico se ingerito. Può causare difficoltà di deglutizione, difficoltà di coordinazione dei movimenti accompagnata da debolezza muscolare, convulsioni, difficoltà respiratorie. Da non confondere con il gelsomino.
Giacinti: contengono alcaloidi che possono causare irritazioni gastrointestinali, vomito e diarrea, salivazione eccessiva e, in casi più gravi, problemi al sistema nervoso. In particolare, la parte più tossica della pianta è il bulbo
Giglio: l'ingestione di qualsiasi parte della pianta, anche di piccole quantità, compreso il polline che si deposita sul pelo di un gatto, può causare insufficienza renale e alla fine portare alla morte. Pertanto, qualsiasi variante di giglio dovrebbe essere evitata in tutte le situazioni in cui sono presenti dei gatti
Glicine: semi e baccelli sono la parte tossica che dovrebbe essere una preoccupazione per i proprietari di animali domestici. I gatti che li mangiano possono sperimentare vomito (che può essere sanguinolento), così come diarrea e disidratazione
Iris (bulbi): Sebbene tutte le parti della pianta siano pericolose per i gatti, sono i bulbi che possono causare sintomi gastrointestinali
Kalanchoe: la kalanchoe è tossica per i gatti. Ingestione di questa pianta può causare vomito, diarrea, irritazione intestinale, e in casi più gravi, scompensi cardiaci. La kalanchoe è molto irritante per il sistema digestivo e può causare lesioni agli occhi e allo stomaco
Kalmia: sono le foglie ad essere particolarmente velenose: se ingerite in grosse quantità possono dare convulsioni, coma e morte.
Lauroceraso: da non confondere con l’alloro è una delle piante più utilizzate per le siepi. L'intera pianta contiene amigdalina, un glicoside cianogenetico altamente tossico, che può portare alla morte.
Lilium: è molto tossico, soprattutto per i gatti, che possono avere blocco renale e morire se ne ingeriscono le foglie o altre parti (bulbo compreso!)
Mughetti: l'ingestione dei bulbi può dare gravi problemi di aritmia cardiaca, perchè contengono glucosidi cardioattivi
Narciso: Sebbene siano belli, questi graziosi fiori (insieme ai loro steli, foglie e bulbi) possono causare vomito, diarrea, convulsioni, bassa pressione sanguigna, tremori e aritmie cardiache se consumati dal gatto
Oleandro: è altamente velenoso, può dare problemi di aritmia cardiaca (anche all'uomo); l'ingestione può essere mortale. Le sue foglie permangono tossiche anche una volta secche
Ortensie: il loro livello di tossicità per i gatti è moderato e l'ingestione può provocare dolori di stomaco, vomito, diarrea e debolezza se i capolini vengono ingeriti
Ornitogallo: l'ingestione del bulbo può dare problemi a partire dal vomito, forte apatia e perdita di appetito, curabili se trattati appropriatamente, o insufficienza renale ed epatica. In ogni caso, occhio a questa pianta, che può avere anche fiori bianchi o gialli
Ricino (Semi): L'ingestione di semi di ricino può causare gravi problemi di salute, anche letali, a causa della presenza di ricina, una sostanza altamente tossica.
- Gastroenterite: Vomito, diarrea, dolore addominale.
- Febbre e sete intensa: L'animale potrebbe mostrare un aumento della temperatura corporea e un desiderio di bere eccessivo.
- Danni renali: I reni possono essere compromessi.
- Problemi neurologici: In casi gravi, possono verificarsi convulsioni.
- Morte: In situazioni critiche, l'ingestione di semi di ricino può essere letale
Rododendri: le foglie sono molto tossiche, e se ingerite, possono dare gravi problemi all'apparato digerente, aritmie cardiache, tremori. In grosse quantità, possono dare convulsioni, coma e possono portare alla morte.
Sedum: a primavera si riempie di fiorellini gialli. Occorre fare attenzione perchè contiene alcaloidi tossici ed irritanti, anche per l'uomo.
Solano: le bacche di questa pianta sono tossiche: contengono solanocapsina, un alcaloide simile all'atropina ed alla solanina. Se ingerite da cani, gatti e volatili possono causare problemi gastrici, nausea e gastroenteriti
Spathiphyllum (giglio della pace): Tutte le parti della pianta spatifillo sono tossiche per i gatti. I gatti possono manifestare sintomi come vomito, eccessiva salivazione e difficoltà a deglutire se avvelenati dalla pianta spatifillo.
Stella di Natale: produce una sorta di succo bianco irritante, anche per l'uomo. È moderatamente tossica sia tramite contatto sia se ingerita: può dare irritazione delle mucose dell'apparato digerente, salivazione eccessiva, problemi digestivi e diarrea
Tasso: La pianta è interamente tossica (esistono dubbi sulla tossicità delle bacche) e può dare aritmie cardiache, insufficienza respiratoria, danni al fegato e pancreatite acuta.
Tulipani: sono tossici per i gatti se ingeriti. In particolare, i bulbi contengono sostanze tossiche come la tulipanina, che possono causare vomito e diarrea. Nei casi più gravi, si può arrivare a coma o collasso
Vischio: le bacche bianche di questa pianta contengono tossine molto velenose. Causano diminuzione del ritmo cardiaco e della temperatura, sete eccessiva, problemi respiratori, convulsioni, coma, fino alla morte
COSA FARE SE IL GATTO HA MANGIATO UNA PIANTA PERICOLOSA?
Se il gatto ha mangiato qualcosa che non è sicuro o in caso d'ingestione di parti di piante velenose, è indispensabile rivolgersi immediatamente al proprio veterinario di riferimento che sarà in grado di fornire informazioni dettagliate e raccomandazioni su cosa fare a seconda della sostanza o del vegetale specifico In alternativa, è possibile contattare subito un ambulatorio veterinario aperto o un centro antiveleni per animali domestici per richiedere assistenza ed avere le prime indicazioni su come intervenire e non peggiorare la situazione.
COSA NON FARE
Nel dubbio di una possibile intossicazione, non bisogna, prima di tutto, perdere la calma: agitarsi può solo complicare le cose, sia nel colloquio con chi ci potrà aiutare, ma anche nei confronti dell'animale, perché si rischia di non valutare con correttezza tutti i parametri che servono per instaurare la terapia più corretta.
Più le informazioni sono imprecise, maggiore sarà il rischio di un intervento generico, poco efficace e persino inutile.
Prima di recarsi all'ambulatorio recuperare quanto resta della pianta incriminata.
In caso di sospetta intossicazione da piante velenose, è indispensabile raccogliere tutte le informazioni sul possibile agente implicato, quali:
- Riconoscimento botanico, con il nome scientifico della pianta coinvolta (e/o portare i resti della pianta)
- Quantità
- Tipo di esposizione e da quanto tempo si è verificata.
affinché il centro antiveleni o il veterinario, possano valutare correttamente l'entità del rischio tossicologico per il gatto. Oltre al tipo di sintomi rilevati, questi parametri sono essenziali per stimare l'entità del danno e quale rischio per la salute corra il nostro amico a quattro zampe
Nella richiesta d'assistenza occorre, quindi, tenere a mente le seguenti domande cui rispondere:
- COSA (quale pianta tossica)
- COME (contatto cutaneo, orale, oculare)
- DOVE (in casa, all'aperto)
- QUANDO (quanto tempo è passato).